So tutto di te, di recente approdato su Prime Video, è l’ultimo lavoro di Roberto Lipari che vi figura non solo come regista, ma anche come sceneggiatore e interprete. Lipari, noto attore e conduttore televisivo, ha dato così vita al suo secondo lungometraggio, una commedia sentimentale che fa della satira il suo tratto distintivo.
Il protagonista Roberto (lo stesso Lipari) è un trentenne che, dopo un soddisfacente percorso universitario, inizia a lavorare collezionando molti insuccessi. Lo troviamo deluso e poco a suo agio in qualità di impiegato in un’agenzia immobiliare, alle prese con colleghi dispotici e saccenti che pensano che lui sia un completo fallimento. Improvvisamente, però, si presenta un cliente che in realtà è un hacker professionista, ricercato dalla polizia.
Costui, notando la situazione poco rosea in cui si trova Roberto, decide di fargli un dono: prima di scappare gli lascia il suo computer su cui sono custoditi i dati di milioni di persone relativi agli ultimi acquisti effettuati, ai luoghi visitati… insomma agli usi e alle abitudini di chiunque.
Chiaramente una situazione del genere dapprima sembrerebbe assolutamente favorevole per l’agente immobiliare che ora, grazie a questi preziosi dati disponibili, può avere la possibilità di conoscere in anticipo informazioni che gli serviranno per concludere affari propizi con i suoi clienti.
Se, dunque, in ambito lavorativo le cose iniziano ad andare per il verso giusto, in altri contesti, come quello amoroso, Roberto deve scontrarsi con la difficile realtà dei fatti: sapere tutto della ragazza di cui si è invaghito non lo rende potenzialmente più attraente, al contrario gli provoca qualche grattacapo. Insomma ben presto Roberto si rende conto, a sue spese, che apprendere tacitamente i segreti più intimi di un individuo è un potere molto complesso da gestire.
A fare da contraltare a tutto ciò c’è un teatrino di burattini gestito dal nonno del protagonista, in cui quest’ultimo organizza spettacoli di marionette.
Il piccolo teatro non è solo il luogo fondamentale in cui Roberto e Sara – incuriosita dall’attività teatrale – faranno la conoscenza, ma rappresenta anche una metafora dell’intera vicenda: nella nostra realtà sempre più dominata dalla tecnologia, siamo come pupi su un palcoscenico, manovrati da qualcuno che sa tutto di noi e che può prevedere ognuna delle nostre prossime mosse.
Viviamo in un mondo in cui le nostre scelte, più che dalla nostra volontà, sembrano perennemente influenzate da ciò che ci appare sulla home dei social network. Quante volte Amazon ha già l’articolo perfetto da suggerirci e Google Maps sa esattamente dove siamo diretti in base alle nostre ricerche recenti? L’algoritmo sa tutto di noi, proprio come recita il titolo del film.
So tutto di te è una brillante commedia in grado di suscitare il riso e al contempo di far riflettere sulla nostra quotidianità; inoltre, del tutto involontariamente, arriva anche in un momento di profondi cambiamenti per l’industria cinematografica che, proprio in questi giorni, è interessata da numerosi scioperi.
A Hollywood sceneggiatori e attori stanno protestando per chiedere di attuare dei piani che possano proteggere la creatività dall’intelligenza artificiale.
L’avanzamento tecnologico pone numerose preoccupazioni a chiunque lavori con la propria creatività, al punto tale da apparire come se fosse la peggiore delle minacce da scongiurare, eppure quel che il film vuole dimostrare è che tradizione e innovazione non sono nemici, ma tra loro andrebbe ricercata una pacifica convivenza.
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