Le Mantidi

Le Mantidi – Sara Dealbera

Un graphic novel per riflettere sulla violenza di genere

Tunué esce con un nuovo graphic novel della collana “Ariel”, opera prima della giovane illustratrice Sara Dealbera, dal titolo più che orientante: Le Mantidi.

«Trovarsi è stata una fortuna, un attimo di luce in un universo grigio. Un paio di mani calde nel freddo della campagna infinita. Sono tutte uguali. Vecchie o giovani, ferite o arrabbiate. Sono tutte in cerca di un luogo protetto dove vivere lontane dalla crudeltà degli uomini.»

Il gioco stilistico di antitesi è anticipazione narrativa del nucleo tematico dell’opera, che si dipana pagina dopo pagina.

Ci troviamo in una comunità di donne che hanno stretto un patto di alleanza e si sono rifugiate nella cascina Tetti Lupa, serrata all’universo maschile.

La mente corre subito alle figure femminili della Lisistrata che, ribellandosi alla guerra e alla conseguente assenza dei loro mariti, occupano l’Acropoli della città di Atene e si accordano per attuare la strategia dello sciopero del sesso.

La commedia di Aristofane proponeva una soluzione pacifista, mentre qui, nell’opera in questione, si risponde alla violenza con la violenza. La situazione è più affine al modus operandi delle Amazzoni, le donne mitologiche che vivono separate dagli uomini, sfruttati solo per l’accoppiamento, e che riservano una sorte infausta ai figli maschi, uccisi o, nella migliore delle ipotesi, resi schiavi.

Attraverso le storie che a Tetti Lupa vengono raccontate intorno al camino si alimenta la paura e la diffidenza verso l’altro sesso, a sottolineare quanto le narrazioni possano incidere sul nostro immaginario e sulla costruzione identitaria di una comunità.

Le Mantidi

Personaggio centrale è la giovane Caterina, amica di Terzo, ragazzino che in via eccezionale è accettato a Tetti Lupa, dal momento che svolge lavori manuali di pubblica utilità. I due hanno un legame speciale, si vogliono bene.

– Chissà̀ che cosa sarei oggi se non fossi caduto dal fienile.

– Di sicuro saremmo come siamo ora, seduti qui a parlare della nostra piccola vita.

La crisi, quella che in narratologia chiameremmo esordio con tanto di rottura dell’equilibrio iniziale, è rappresentata da una sventura che minaccia il senso di appartenenza della protagonista alla sua “famiglia”.

A far vacillare ulteriormente la stabilità di Cate irrompe Minot e, con lui, l’amore. I due si incontrano al mercato, luogo emblematico dello scambio, crocevia di oggetti, merci, ma anche di persone, sguardi e vite.

La bicicletta, con cui la ragazzina si reca a comprare le galline, diventa l’emblema del viaggio di apertura del personaggio: riuscirà la classica citazione virgiliana «Omnia vincit Amor» a scardinare la sicurezza del rifugio della cascina?

Ho scelto di mostrare tre immagini, tre simboli, che rappresentano graficamente gli snodi narrativi della storia: un coltello, un orologio a cipolla e una biciletta. Le tavole del graphic, in cui preponderante è la cupezza dei toni, illustrano la spigolosità del tema e le ingombranti dicotomie tramite tratteggi aspri e spiccati contrasti cromatici.

Le Mantidi

Di fronte alle notizie che serpeggiano ancora troppo spesso su femminicidi, stupri, violenze verbali e psicologiche, una delle strade più efficaci da seguire è quella dell’Educazione alla parità di genere e all’affettività, evitando fin dall’inizio di svicolare dalle questioni che ci fanno paura e che risultano più scomode. Problemi complessi necessitano di soluzioni complesse, che partano da lontano, in un’ottica di prevenzione. E, come ripetono a gran voce quanti si occupano di Educazione alla lettura, storie come queste sono necessarie per sperimentare emotivamente in luoghi protetti, i libri, ciò che la vita poi ci mette davanti, per trovare dentro di noi gli strumenti utili a orientarci nel quotidiano, anche e soprattutto nei suoi risvolti più insidiosi.

Le Mantidi

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