Foto di Diego Zandel

I confini dell’odio di Diego Zandel

L’autore Diego Zandel, esule giuliano-dalmata di seconda generazione, la frontiera la porta nel DNA. Nato nel 1948 nel campo profughi di Servigliano, cresciuto nel villaggio giuliano-dalmata dell’Eur, legato all’isola di Kos grazie alla prima moglie, ha dato voce e corpo ai testimoni delle guerre interetniche, vittime nel corso della Storia di violenze, soprusi e pregiudizi.

Questo il fulcro della sua produzione letteraria, caratterizzata da uno stile immediato, da intrecci avventurosi e dal gusto per il thriller, complici gli amati autori di riferimento Lawrence Durrell, Graham Greene, Eric Ambler e Stefano Terra

Tra le sue opere ricordiamo Massacro per un presidente, Una storia istriana, Operazione Venere, Crociera di sangue , Verso Est e Essere Bob Lang.

Gammarò, marchio editoriale della casa editrice OLTRE dal 2015, ripropone Il confine dell’odio, il romanzo di Diego Zandel sulla guerra nell’ex Jugoslavia.

I confini dell'odio - Diego Zandel

L’intervista

EA: Ricordo la prima intervista che abbiamo fatto anni fa a Roma, nel tuo salotto, per un mio intervento incentrato su I testimoni muti al convegno di Trieste del 2013 (L’esodo giuliano-dalmata nella letteratura). In quell’occasione, ovviamente, non potevo non prendere in esame anche I confini dell’odio, pubblicato nel 2002 da Aragno. Cosa può dirci oggi questo romanzo?

DZ: Può dirci quanto siano crudeli le guerre. Lo sappiamo benissimo tutti, ma ecco, trent’anni dopo la guerra nella ex Jugoslavia, avanzare un’altra guerra nel cuore dell’Europa. Un romanzo come I confini dell’odio indica che cosa la guerra rappresenti nella vita delle singole persone, delle famiglie, dei bambini.

C’è più di una scena nel mio romanzo in cui vediamo bambini vittime di violenze, di sradicamenti. E, nello stesso tempo, assistiamo alla corruzione e agli interessi di parte che la fomentano, indifferenti alle vite altrui, alle case in cui abitiamo, colpite da bombe o dalle quali siamo stati cacciati, perse per sempre nella distruzione che la guerra si porta con sé.

I confini dell’odio racconta la guerra nei Balcani di trent’anni fa, ma può benissimo essere letto come una cronaca di quanto sta succedendo ora in Ucraina. I luoghi e i personaggi sono altri, ma le sofferenze, le distruzioni, il dolore che la guerra, ogni guerra, porta, sono gli stessi.”


EA: Se dovessi consigliare gli autori imprescindibili per chi volesse cominciare ad avvicinarsi alla letteratura giuliano-dalmata, quali nomi avanzeresti?

DZ: Prima di tutto Fulvio Tomizza. I suoi maggiori romanzi, da Materada a La miglior vita, raccontano l’esodo dall’Istria e le cause che l’hanno provocato meglio di un saggio, attraverso la vita e le vicissitudini di personaggi indimenticabili.

Un altro autore imprescindibile è Pier Antonio Quarantotti Gambini. Anche se la sua opera – a eccezione dello straordinario memoir Primavera a Trieste che racconta i drammatici 40 giorni di occupazione titina di Trieste – è per lo più rivolta a un’Istria precedente all’esodo e alla Seconda guerra mondiale, porta le stimmate di un mondo che l’annessione alla Jugoslavia ha liquidato per sempre con la violenza.

Che cosa sia stato quel mondo è poi molto presente anche ne Il mio Carso di Scipio Slataper e nei romanzi di Stuparich. Ma anche degli scrittori fiumani come Enrico Morovich, Franco Vegliani e Paolo Santarcangeli. Parlo, naturalmente, di scrittori strettamente legati alla rappresentazione del mondo giuliano più segnato dalla perdita di identità a causa dell’annessione jugoslava e il ritrovarsi smembrato nell’esodo delle sue genti.

Ma non trascurerei neppure i cosiddetti “rimasti”, cioè la popolazione autoctona italiana che, per varie ragioni, è rimasta nei territori annessi dalla Jugoslavia e oggi croati o sloveni.

Essa ha dato scrittori in lingua italiana di notevole caratura come Nelida Milani, Osvaldo Ramous, Mario Schiavato, Laura Marchig e altri che io giudico parte integrante della letteratura italiana, eppure del tutto dimenticata negli studi che si occupano di letteratura italiana, tutt’al più relegati in recinti regionali. “


EA: Quali altri strumenti potrebbero essere messi in atto per far conoscere meglio questa letteratura, oltre ai convegni come quelli organizzati ad esempio dall’IRCI (Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata) a Trieste?

DZ: Il limite è che questi convegni si svolgono solo a Trieste, forse dovrebbero essere più diffusi sul territorio italiano. Un esempio può essere il convegno che si è tenuto lo scorso ottobre a Genova, presso la Sala dei Chierici della Biblioteca Berio, per merito della Dante Alighieri e della Associazione Fiumana Italiani nel Mondo il prossimo 11 ottobre, dal titolo Esuli fiumani in Liguria: storia e letteratura, organizzato dal prof. Francesco De Nicola e al quale parteciperanno studiosi e scrittori, tra cui chi parla. “


EA: Puoi anticiparci qualcosa del tuo prossimo romanzo, Eredità colpevole, che uscirà a breve per Voland?

DZ: Volentieri. Il romanzo è liberamente ispirato al processo per omicidio continuato a Oskar Piškulić, capo dell’Ozna di Fiume, la polizia politica di Tito, accusato dell’omicidio di tre capi autonomisti fiumani, avvenuto il 3 maggio del 1945.

Il processo si è svolto a Roma, nelle sue varie fasi, dal 1997 al 2004, conclusosi con una sentenza che, seppur faceva propria l’accusa per omicidio continuato dell’imputato, dichiarava il difetto di giurisdizione da parte di un tribunale italiano a emettere la relativa condanna.

Eredità colpevole prende spunto da questa sentenza per dare avvio, sulla base di un ipotetico omicidio di un giudice e di un altro imputato di invenzione, a un’avvincente, appassionata indagine che, tra Roma e Trieste, porterà un giornalista di origine fiumana, amico del giudice ucciso, e con l’aiuto di una donna carabiniere, a un’amara, drammatica verità.”


Ringraziamo Diego Zandel che ci ha fatto entrare nel vivo delle sue storie e auguriamo un roboante successo ai suoi romanzi! 

[fb: https://www.facebook.com/diego.zandel

Next Audiolibri

Alcune foto presenti sul sito provengono, salvo dove diversamente specificato, da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se la pubblicazione non fosse ritenuta consentita, il legittimo proprietario può contattarci scrivendo a cc@nextaudiolibri.com: l’immagine sarà rimossa oppure accompagnata dalla firma dell’autore, laddove non presente.
Anteprima esclusiva - Podcast, Audiolibri, News

Iscriviti alla nostra newsletter

Condividi questo contenuto
Partecipa alla discussione