Christopher Broadbent

Christopher Broadbent, quando la fotografia si confonde con la pittura

Un fotografo che usa la macchina fotografica per creare opere intense e perfette tra la luce di Caravaggio e le accurate pennellate dei pittori fiamminghi. 

Succede qualcosa di insolito quando si guardano le grandi foto di Broadbent: non si ha più la capacità di capire se si è davanti a una fotografia o a un quadro antico, non si capisce se siamo davanti a una tela dipinta a olio degna delle migliori gallerie di questo pianeta, o se ci si trova davvero davanti a uno scatto fotografico.

La sua forza è questa. Che siate esperti d’arte o neofiti svogliati, le sue fotografie non passano inosservate e trasmettono emozioni. Ritrae nature morte, fiori, oggetti domestici, attimi infiniti di vita.

La caducità del tempo ripresa in petali avvizziti, in steli che iniziano a cedere, in foglie che si irrigidiscono: è una metafora della vita che fugge, della confusione dell’esistenza e del vivere quotidiano che ogni giorno ci invecchia e ci porta alla conclusione. 

Eppure, tutto è limpido. La composizione delle sue nature morte, i dettagli, i piccoli particolari, le pieghe di un panno, la lucentezza del vetro, tutto è nitido, perfetto, armonioso in un equilibrio che rapisce l’anima. 

Luci, ombre, mezzi toni compongono la purezza e impongono la meditazione sul tempo che passa. Raccontano del momento finale che sta arrivando, ma non è ancora giunto; anche se le immagini sono ferme si sa sta per succedere qualcosa, e si conosce ciò che è successo prima. 

vaso vetro fiori - Christopher Broadbent

La bellezza, la luce, la vita, il trascorrere del tempo che lascia i suoi segni sono catturati in un istante.

È un lungo studio quello di Broadbent che dura da oltre dieci anni ed è tutto concentrato sulla natura morta, per dirla in chiave moderna “still-life”, che nelle sue mani torna più viva e squillante che mai e con la sua macchina fotografica acquista la dignità di arte maggiore. 

Vaso ceramica fiore - Christopher Broadbent

Inglese di nascita (nato a Londra nel 1936) si è dedicato al cinema e alla fotografia passando da Parigi a Roma dove ha lavorato come aiuto regista. A Milano si è invece dedicato alla pubblicità e all’editoria come fotografo per prestigiose aziende come Barilla, Fiat, Campari e tante riviste di moda da Vogue Italia alle americane Brides e House & Garden

Numerosi i premi ricevuti tra Europa e Stati Uniti, ma la sua ricerca continua a casa sua dove allestisce personalmente i set fotografici delle sue nature morte e fotografa con le Leica e Monochrom a obiettivo corto e tempi lunghi. Stampa su carta di cotone in pochissimi esemplari, ma soprattutto non apporta alcuna manipolazione. La composizione è frutto di lunghe progettazioni che puntano tutto sulla luce che di solito proviene da un’unica fonte, come una finestra, che colpisce gli oggetti fino a farli divenire opere d’arte uniche.

Solo un ultimo consiglio: le foto di Broadbent vanno viste dal vivo perché nessuna foto su carta o su video riesce a far comprendere la magia delle sue stampe. 

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