Storia di sardi coraggiosi
Mea culpa, mea culpa, mea grandissima culpa! Come ha fatto a sfuggirmi? Per fortuna un amico l’altro giorno mi fa: «L’hai visto il documentario sulle basi Nato in Sardegna? Un pugno allo stomaco!»
Ed ecco che del mio ritardo mi scuso con la regista Lisa Camillo, con cui condivido fieramente le radici, e vi presento, signore e signori, il documentario Balentes – I coraggiosi, grande esempio di giornalismo d’inchiesta.
Bene, bando alle ciance e cominciamo.
Radici – Roots
Balentes si apre con immagini dedicate alla bellezza, quindi alla Sardegna, definita «paradiso perduto» dalla voce narrante di Lisa: mare turchese trasparente, granito, spiagge incantevoli, animali (cavalli, bovini e pecore) al pascolo brado. Una meraviglia. Lisa è sarda e dopo 15 anni passati in Australia torna a casa, perché la storia di ognuno di noi parte dalle radici, e quelle sarde sono profonde.
Chi è nato in Sardegna lo sa, le sente, anche se è partito, se è andato lontano. Come me. So di cosa parla Lisa. Lo sento da sempre. E Lisa dice questo: «La mia storia parte dalle radici. Stando lontana, ho scoperto che le radici sono la cosa più importante del proprio essere. Le radici sono quello che ti nutre, e più le radici sono radicate nel terreno, meglio si riesce a crescere. Ma se le tagli troppo presto, non riuscirai a crescere forte.»
Bentornata a casa, Lisa. Welcome back home, Lisa.
Le basi NATO – Nato bases
Che in Sardegna ci siano le basi NATO è cosa nota, basta googlare e trovate tutte le informazioni che volete. Previste dal piano Marshall e destinate soprattutto ad attività di addestramento ed esercitazione, sono disseminate in diverse zone dell’isola. Principalmente, sono o sono state queste:
- arcipelago della Maddalena: è stata dismessa nel 2008 in seguito al celebre incidente del sommergibile nucleare americano Hartford.
- Capo Teulada: territorio di una bellezza unica, è il secondo poligono italiano per estensione, in cui si effettuano simulazioni di interventi operativi e sperimentazioni di nuovi armamenti.
- Salto di Quirra: costituito nel 1956, qui si è registrato il maggior numero di casi di malattie tumorali e malformazioni negli esseri umani e negli animali causate dall’esposizione a metalli pesanti.
- Capo Frasca: l’unico nella costa occidentale dell’isola, occupa una superficie terrestre di 14 kmq e un’area di mare limitrofa alle coste interdetta alla navigazione e alla balneazione.
Il merito di questo documentario è che Lisa si sposta, arriva in questi luoghi, sbarca nella spiaggia di Capo Teulada e trova un proiettile, ci porta sott’acqua e ci trasmette immagini forti, ci mostra cartine virtuali e intervista testimoni diretti. Della Costa Smeralda ci racconta il sogno di Aga Khan solo in parte realizzato, che i politici non hanno voluto portare avanti, preferendo percorrere altre strade.
La balentìa – Act of bravery
Cos’è la balentìa? È una prova di coraggio, di valore, una prodezza. Il balente è una persona coraggiosa, valorosa, un prode. Sono, queste, informazioni che troverete più dettagliatamente nel dizionario sardo di prossima uscita realizzato da Paolo Francesco Berria, che ringrazio per la consulenza.
A Orgosolo, borgo assurto a simbolo dell’orgoglio sardo, i muri delle case sono dipinte con fantastici murales. Alcuni di questi celebrano i giorni del giugno del ’69 dove a Pratobello un popolo intero si oppose all’esercito.
In uno di questi murales (in realtà si trova a casa mia, a Cala Gonone) si legge un dialogo tra un pastore e un ufficiale. Cinquemila uomini contro l’esercito? Ridicolo, dice il militare. «Ce la facciamo, non si preoccupi», risponde su balente guardandolo dritto negli occhi.
In un altro, arriva la camionetta dei militari e una scritta riporta: «Invetze de tratores pro arare / Arriban carrarmados e cannones / E trupas de masellu d’addestrare» («Invece di trattori per arare / Arrivano carrarmati e cannoni / E truppe da macello da addestrare»).
In un altro ancora, lo scrittore e deputato Emilio Lussu, autore di Un anno sull’altopiano e fondatore del PSDAZ (Partito Sardo d’Azione), è circondato dalle parole della lettera che scrisse in totale appoggio a sos balentes: «Quanto avviene a Pratobello contro pastorizia e agricoltura è provocazione colonialista, perciò mi sento solidale con pastori e contadini.
Rimborso danni e premio in denaro è un offensivo palliativo che non annulla, ma aggrava l’ingiustizia. Se fossi in condizioni di salute differenti sarei con loro.»
In un altro ancora, un uomo tiene bene in vista il cartello Concimi non proiettili.
Opinione personale – My personal opinion
Il documentario ha il merito non tanto di apportare nuovi contributi (la presenza di uranio impoverito e torio 234, le malformazioni alla nascita di animali e l’aumento di casi di tumori negli esseri umani sono denunciati da tempo), ma di riportare a galla un episodio storico di grande rilevanza per la Sardegna, e soprattutto Lisa lo sa raccontare bene, urla forte la «storia di un popolo costretto al silenzio», il coraggio e la forza del popolo sardo: fortza paris!
Alcune foto presenti sul sito provengono, salvo dove diversamente specificato, da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se la pubblicazione non fosse ritenuta consentita, il legittimo proprietario può contattarci scrivendo a cc@nextaudiolibri.com: l’immagine sarà rimossa oppure accompagnata dalla firma dell’autore, laddove non presente.