Babylon, giunto nelle sale italiane a gennaio 2023, è l’ultimo film targato Damien Chazelle, un giovane regista e sceneggiatore americano che già vanta una lunga serie di successi in ambito cinematografico, tant’è che a 32 anni detiene il record per essere stato proprio il più giovane regista a vincere un Oscar.
Inno d’amore al cinema
Babylon potrebbe essere definito un inno all’amore che Chazelle nutre da sempre per il mondo del cinema. La sala cinematografica è l’unico luogo in cui, secondo il regista, è possibile dimenticare i propri problemi personali per immergersi in una realtà del tutto diversa, realizzata da chi lavora dietro lo schermo. Questo film è un’ode al cinema e ai suoi sviluppi storici, a quel momento cruciale della storia della moderna cinematografia.
Babylon – La trama e i personaggi
Siamo a Los Angeles, a cavallo tra gli anni Venti e Trenta, arco temporale in cui si realizzò progressivamente il passaggio dal muto al sonoro e dal bianco e nero ai colori. In un simile contesto compaiono una serie di personaggi molto differenti tra loro, ognuno legato in maniera diversa all’industria cinematografica dell’epoca, ma tutti accomunati dalla volontà di raggiungere il successo.
Tra questi bizzarri personaggi figurano Jack Conrad (intrepretato da Brad Pitt), una star molto contesa che con l’avvento del sonoro entra in crisi, iniziando a prendere parte a produzioni che saranno clamorosi insuccessi; Nellie LaRoy (interpretata da una brillante Margot Robbie) è una giovane ragazza che vuole vivere ogni istante al massimo della sua potenzialità, non si impone alcun freno, motivo per cui fa di tutto per coronare il suo sogno di diventare una famosa attrice; Manny Torres (debutto a Hollywood per Diego Calva) un aspirante attore che lavora come tuttofare al servizio delle major.
Durante un festino questo terzo protagonista, che sta aiutando a trasportare un elefante nella villa di un dirigente dei Kinoscope Studios, conosce e si invaghisce di Nellie, sedicente attrice che tenta di imbucarsi alla festa. D’ora in avanti le vite dei due si intrecciano: scoprono di avere un obiettivo comune, ovvero entrare nell’industria cinematografica e la festa in questione sarà il perfetto trampolino di lancio. I due, infatti, attraverso una serie di fortunati eventi, riusciranno nel loro scopo: lei si ritroverà a sostituire all’ultimo un’altra attrice, mentre Manny verrà incaricato di riportare a casa sano e salvo il divo Jack Conrad, che dopo aver superato i postumi della festa lo condurrà per la prima volta su un set.


Eccessi e manie di Hollywood
Il titolo è ispirato al famoso libro Hollywood Babilonia di Kenneth Anger che, quando uscì, destò molto scalpore poiché narrava ogni tipo di scandalo, gossip e perversione dei divi di Hollywood dall’epoca del muto fino alla sua pubblicazione nel 1959. Chezelle si colloca su questo solco: il suo obiettivo in effetti è proprio provare a raccontare eccessi e manie di una società dello spettacolo che lentamente perde la sua ingenuità e la sua purezza per entrare in un meccanismo sempre più corrotto.
Anche in La La Land, forse il più celebre dei lavori di Chezelle, viene proposto come tema portante l’aspirazione dei protagonisti ad affermarsi nel mondo dello spettacolo, ma qui – nonostante le comuni istanze – l’epilogo appare ben differente. In La La Land infatti vi è un finale sospeso tra sogno e realtà, nel quale l’arte trionfa su tutto il resto, in Babylon invece si ha l’impressione di assistere a qualcosa di caotico, confuso, straripante e disomogeneo.
Tutti questi aggettivi non hanno una connotazione negativa, simboleggiano piuttosto l’entità e la mole di un lavoro che risulta grandiosamente sfarzoso anche solo nei tempi di durata (ben 189 minuti di film); tale andamento, che può sembrare a tratti prolisso, ha lo scopo di inscenare proprio la delirante realtà hollywoodiana di quegli anni, fatta di eccessi, sregolatezze e una certa dose di anarchia.
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