Appena terminato di divorare Run dell’americano Jason Reynolds e presa coscienza del fatto che l’autore fosse sconosciuto ai più, ho sentito l’urgenza di rendere onore ai suoi capolavori della narrativa Young Adult. Per le informazioni relative al giovane scrittore rimando al suo sito, preferendo invece spendere due parole sul genere in questione.
Questi gli ingredienti: teenager come protagonisti, contesti e situazioni congeniali al target, quindi dinamiche scolastiche, rapporto genitori-figli, primi amori, ricerca identitaria, spirito del romanzo di formazione, avventura, il tutto condito con uno stile immediato e accessibile.
In merito all’educazione alla lettura e alla letteratura giovanile consiglio fortemente Siamo quello che leggiamo. Crescere tra lettura e letteratura di Aidan Chambers.
Per gli scettici, tra i quali ahinoi molti insegnanti – e lo dico con cognizione di causa, lavorando nel settore –, tentati di liquidare il tutto a letteratura di serie B, ci sarà da ricredersi!
Run – Jason Reynolds
Il coach si è passato il testimone da una mano all’altra: «Ora immagina che questo testimone abbia dei poteri magici. Ogni volta che te lo passo trasferisco una parte di questi poteri da me a te. Un po’ di forza o qualcosa del genere. E quando me lo ripassi, sei tu a trasferire a me il tuo potere. In questo modo rimaniamo in equilibrio. Se, però, per qualche ragione tu decidi di non passarmelo, cosa pensi che succeda?».
Secondo romanzo, dopo Ghost, della track series, uscito in America nel 2017 e in Italia nel 2019, Run ci proietta ancora nella squadra dei Defenders, stavolta tramite lo sguardo femminile della giovane Patty.
L’epigrafe svela fin da subito gli intenti, A tutti coloro che hanno ricevuto il testimone troppo giovani, anticipando la materia narrativa che segue la quotidianità della protagonista, segnata da dolori e oneri troppo pesanti per la sua età.
Patty vive con la zia Momly e con lo zio Tony, contraddistinto da una di quelle «voci che vorresti poter toccare, che vorresti avvolgerti intorno come una coperta», si prende cura della sorellina Maddy e corre nella squadra di atletica, anche per sua madre che, malata di diabete, ha perso le gambe.
La determinazione dell’io narrante sbaraglia ogni possibilità di pietismo, il ritmo è vivace, il timbro oscilla tra ironia e poesia. Irresistibili i titoli dei capitoli che iniziano allo stesso modo – Cose da fare – con i conseguenti elenchi che hanno tutto il sapore del tentativo di normalizzare l’impermanenza delle cose.
La forza delle storie di Reynolds è che sanno di vero, le situazioni e i dialoghi non scadono in stereotipie e banalità. Viene riconosciuto ai ragazzi lo statuto di esseri umani a tutti gli effetti, i giovani personaggi vengono presi sul serio, non si riducono a surrogati di ciò che dovranno diventare.
Difficile scrollarsi di dosso i cupcake invisibili di Patty come i semi di girasoli di Ghost, correlativi oggettivi di sentimenti potenti mai spiattellati.
Aspettiamo con ansia la traduzione degli altri due tasselli della saga, Sunny e Lu, pubblicati in lingua nel 2018.
La lunga discesa
Altra perla di questo autore è il romanzo in versi La lunga discesa, pubblicato in Italia nel 2019.
Will vive con la madre e il fratello Shawn, subisce le regole della strada e, suo malgrado, si trova a essere travolto dalla loro violenza.
Anche Shawn viene ucciso, come già il padre e lo zio, e da qui parte il “viaggio” del protagonista, io narrante, finalizzato a farsi giustizia da sé.
Una storia di perdite, di vendetta, un’esplorazione degli abissi dell’animo umano, come suggerisce lo stesso titolo che, oltre a rimandare alla reale discesa di Will nell’ascensore per arrivare al piano 0 e sparare all’assassino del fratello, richiama simbolicamente la discesa agli inferi.
E mia madre che gemeva piano, Non il mio bambino. Non il mio bambino. Perché? ricurva sul corpo di mio fratello come un lampione fioco.
Tangibile è la forza poetica della similitudine, valorizzata dall’enjambement che cristallizza il dolore di una madre per la perdita del figlio, al quale ha rivolto in precedenza parole di monito, poi cadute nel vuoto: «stai attento/che la notte non/ti entri dentro».
Con l’auspicio che l’articolo possa instillare un irrefrenabile desiderio di procurarsi queste opere di Reynolds, consiglio anche i racconti di Tornando a casa (Rizzoli, 2020) e auguro a tutti buone letture!
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