Il confronto generazionale e l’amore per la Natura
da Francesco Carofiglio a Romano Battaglia
Quanti di noi non hanno vissuto il fascino dei racconti di un nonno hanno sicuramente avuto un’infanzia incompleta, perché una delle prerogative della terza età è quella di ritornare alla fanciullezza dall’alto del gradino dell’esperienza. Questo è quel pizzico di fascino che rende magico il racconto dei ricordi di un tempo che fu, facendoci immergere dentro storie che ci appartengono, in quanto altro non sono che lo scrigno della nostra memoria.
Il racconto della memoria è quello che Francesco Carofiglio fa vivere a Miranda, protagonista del suo L’estate dell’incanto: l’anziana donna, ormai novantenne, intervalla il racconto della propria quotidianità – fatta di solitudine e pause di ritualità amicale – alla narrazione delle memorie della sua giovinezza.
Il racconto si concentra sugli eventi di un’estate particolarmente importante, quella del 1939, che segna una sorte di spartiacque tra l’infanzia e l’adolescenza di Miranda. Quell’anno, infatti, non è solo contrassegnato dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale, ma anche dal misterioso destino che attende il papà della piccola Miranda. Nel corso dell’intera vicenda questi, infatti, sembra destinato alla sorte comune a tanti soldati dispersi o caduti in battaglia; invece, proseguendo con la lettura del romanzo, si scopre che l’uomo in realtà è in cura a causa di una non nominata grave malattia.
Queste vicissitudini fanno sì che la famiglia decida il trasferimento di Miranda e della di lei madre a Villa Ada, casa del nonno paterno, nella campagna toscana.
Qui, in questo luogo onirico e fascinoso, la bambina vivrà con la madre momenti indimenticabili, immersa nei verdi boschi che circondano la casa, sede di animali fantastici.
Miranda godrà anche di giochi meravigliosi con Lapo, il figlio del fattore, insieme al quale si ritroverà coinvolta, fra le mille avventure, nel ritrovamento di una misteriosa pistola. Ma il cuore dell’indagine nella memoria che compie l’anziana Miranda è sul misterioso personaggio del nonno che, all’inizio soprattutto, ci viene presentato come un rude, eremitico, burbero artista. Alla nuora e alla nipote, infatti, tutta la casa è concessa in utilizzo, meno la facoltà di curiosare nel proprio studio, sede dei suoi quadri. Saranno le varie scorribande di Miranda con Lapo ad avvicinare via via la bambina al vecchio, facendo sì che alla fine questi – riconosciuta l’abilità nel disegno della nipote – le regali un completo kit artistico, facendo di lei la sua erede.
Tutt’altro temperamento ha, rispetto al nonno di Miranda, il vecchio eremita Sirio de La capanna incantata di Romano Battaglia, un anziano che vive in un bosco onirico. Questi, a differenza del primo che – per parlare in termini psicologici, incarna la seriosità del senior – è l’immagine dell’ingenuità del juvines, un tenero, dolcissimo nonnino che, nella sua solitudine, adotta per nipote la fanciulla Serena che vive oltre la siepe di confine; egli, da sempre, l’ha vista crescere raccontandole storie fantastiche e trascendenti. I due sono molto affezionati e quando Serena cederà alla malattia egli, come una sorta di trovatore fedele, le resterà accanto per raccontarle ancora una volta le sue storie preferite i cui personaggi sono fate, gnomi e folletti.
Due vecchi solitari in due magiche campagne che in modo diverso ci raccontano di quanta bellezza sia capace la pura profondità di uno sguardo che, attraverso la natura, gode della vita.
Perché letture come queste risultano tanto piacevoli oggi? Perché sicuramente nel ricordarci la bellezza della memoria ci spronano a imitarne l’esempio e a regalare ai nostri figli, così tecnologizzati, la meraviglia di un riscoperto, nuovo, rapporto con la natura.
Alcune foto presenti sul sito provengono, salvo dove diversamente specificato, da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se la pubblicazione non fosse ritenuta consentita, il legittimo proprietario può contattarci scrivendo a cc@nextaudiolibri.com: l’immagine sarà rimossa oppure accompagnata dalla firma dell’autore, laddove non presente.